Lunedì 18 aprile 2016
Esercitazione della Classe di Pianoforte del Maestro Hector Moreno
Auditorium dell'Istituto - Ore 18.00
PROGRAMMA
LISZTOMANIA
I
Franz LISZT - 3 Sonetti del Petrarca:
Marina FRULIO voce recitante
Sonetto 47
Gianluca POLVERE
Sonetto 104
Davide DE LUCA
Sonetto 123
Emilio BRUTTINI
- Notturno (Sogno d'amore)
Michele LUNGHI
- Grande étude de Paganini (Arpeggio)
Gloria PINZUTI *
- Valse caprice n° 6 da Soirèes de Vienne d'après Schubert
Juri NARDELLI
- 2 Studi Trascendentali:
Mazeppa
Juri NARDELLI
Chasse-neige
Mattia SENESI
- Coro dei Pellegrini dal Tannhäuser di Wagner
Alessio CHIUPPESI
- Isolde's Liebestod dal Tristano e Isotta di Wagner
Andrea DI MAURO
- Parafrasi da concerto sul Rigoletto di Verdi
Andrea VIVI
II
Franz LISZT - Sonata in si minore
Davide DE LUCA
* allieva della classe del Maestro Marco GUERRINI
Quando si deve scrivere di Franz Liszt (Raiding 1811-1886 Bayreuth) la prima banale considerazione che viene da fare è che molte sarebbero le cose da dire sul celebre compositore. Rivoluzionario sotto molti aspetti, la sua opera è caratterizzata da un forte sperimentalismo che incise sia sul suo modo di scrivere musica, sia sul modo di fare musica di più generazioni successive di musicisti (si pensi all’invenzione, ad opera dell’ungherese, della forma del recital).
Lo sperimentalismo di Liszt sul versante tecnico ha peraltro prestato negli anni il fianco all’opinione di molti critici i quali hanno mal visto l’apparenza virtuosistica della sua musica, considerandola una manifestazione di esibizionismo e di ricerca di celebrità a buon mercato, quando in realtà essa non è altro che una componente necessaria dell’intensa ricerca che il compositore svolse sulla tastiera e sulle risorse del pianoforte, che all’epoca stava assumendo la sua fisionomia moderna.
La maggior parte delle opere più conosciute ed apprezzate di Liszt ebbe in sorte di essere riveduta dal compositore durante il periodo in cui questi era Maestro di Cappella a Weimar (1847-1861). Tra queste si annoverano gli Studi Trascendentali, gli studi da Paganini e gli Années de Pelerinage. Al Deuxième Annèe de Pelerinage appartengono, tra gli altri brani, i Sonetti del Petrarca, interessante testimonianza del mito romantico dell’unità delle arti, che il compositore ereditò in parte da Schumann.
Nel periodo di Weimar avvenne anche la composizione di quello che è considerato il capolavoro di Liszt ed uno dei masssimi capolavori musicali tout court: la Sonata in si minore. La Sonata porta a compimento un processo di ciclicizzazione delle forme che si era aperto con le più mature sonate di Beethoven e che per certi versi era stato portato avanti da Schubert. Con ciclicizzazione si intende l’unificazione dei tempi di sonata mediante un processo di sintesi delle forme che ne scandivano il percorso nel periodo classico e attraverso l’utilizzo di elementi tematici che percorrono sotto elaborazione tutta l’opera, fungendo da “collante” per tutta la Sonata. Il compimento da parte di Liszt di questo processo avrà conseguenze estremamente importanti per la musica a venire.
Ad un genere già ampiamente diffuso nel periodo Biedermeier appartengono invece le trascrizioni e parafrasi d’opera, le quali non vanno però intese soltanto come un modo di compiacere il pubblico riproponendo temi celebri, ma anche e soprattutto come un tentativo di appropriazione da parte del pianista della timbrica e della dinamica del canto e dell’orchestra e come un autentico mezzo di diffusione musicale, in un periodo in cui non esistevano ancora mezzi di riproduzione meccanica del suono.